• POVERE CREATURE! – ALISDAIR GRAY

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✎ un romanzo poliforma che dovete assolutamente recuperare!

🅣🅡🅐🅜🅐 ☆☆☆☆☆
🅢🅣🅘🅛🅔 ☆☆☆☆☆
🅒🅞🅟🅔🅡🅣🅘🅝🅐 ☆☆☆☆☆

Sapete bene che io e l’horror/weird non andiamo molto d’accordo ma, subito, questo romanzo mi ha attratto così tanto che dopo averlo acquistato, complice anche il periodo spooky di Halloween, ho deciso di leggerlo subito.

Alisdair Gray (morto nel 2019), scrive questo romanzo inserendosi nel mood vittoriano neo classico del genere horror. Usa il classico espediente del manoscritto ritrovato che narra le vicende di Bella Baxter, una ragazza incinta morta annegata a Glasgow e riportata in vita dal misterioso medico Godwin Baxter — forse anche lui uno esperimento — che lavora sui corpi per poter generare di nuovo la vita. Il desiderio di God(win) è creare una donna che gli faccia sia da madre che da amante. Ma tutto viene messo in discussione da Bella e dal suo spirito indomabile che deciderà di sposare Archibald McCandless, dottore e redattore del manoscritto e che nell’attesa di questa unione intesserà relazioni con altri uomini e, soprattutto, non rinuncerà mai alla sua indipendenza. Questo atteggiamento nasce dall’incontro tra il corpo di Bella e il cervello del bambino che portava in grembo quando è morta, dalla sua bellezza e dall’innocenza infantile. Che però viene messa in discussione proprio da Bella (Victoria Blessington) alla fine del libro, con il suo vero racconto dei fatti narrati nel manoscritto del marito.

La scrittura di Gray è difficile ma non ostica con un po’ di pratica, quasi in presa diretta. Stiamo leggendo la verità o è tutto frutto della fantasia di McCandles. Certo, il genere è un weird, come diremmo oggi, perché compaiono, durante la lettura, dei personaggi e dei comportamenti riconducibili a mostri partoriti dalla mente umana, ma non per impaurire il lettore. Infatti la vena grottesca della scrittura dell’autore è molto marcata e quasi mai si ha l’impressione di star leggendo una storia horror. Il narratore inaffidabile la fa da padrone, sia perché ci rendiamo conto che certe parti sono frutto di un’immaginazione fertile, sia perché i cenni storici che Gray inserisce all’appendice del romanzo ci riportano alla verità dei fatti.

Quindi: qual è la verità dei fatti? Arrivando a fine libro la capirete e, giuro, rimarrete esterrefatti come lo sono rimasta io. Pensavo di leggere un certo tipo di romanzo e, arrivata alle ultime pagine, mi sono resa conto di essere caduta nella tela di ragno che Alisdair Gray ha tessuto per trecento pagine.

Altra cosa che ho adorato sono state le illustrazioni anatomiche d’epoca vittoriana che impreziosiscono le pagine stampate del libro: un plus che ha accresciuto la bellezza di questo romanzo, già bello di suo. Ho amato anche— persino — le lunghe disquisizioni filosofiche di Bella nella parte del racconto epistolare che racconta la sua vita da bohemien in giro per il mondo.

Dal libro è stato tratto il film omonimo, vincitore dell’ultimo Festival del cinema di Venezia, di Yorgos Lanthimos, interpretato da una sfavillante e centrata nel personaggio Emma Stone, che intrepreta Bella Baxter.

Conclusioni

Questo è uno dei romanzi più belli mai letti e si và a posizionare nei primi dieci della mia personale classifica — che per un romanzo weird è come stare al primo posto per me — e consiglio a tutti di leggerlo. Un romanzo inedito per la sua poliforma e il ventaglio degli argomenti trattati (seri) allo stesso tempo, che apre su mondi e sensazioni sempre nuove, accompagnati da una vena ironica e, stranamente, moderna (leggendolo capirete cosa intendo) con personaggi che adorerete fin dalla prima riga, Bella Baxter svettante su tutti.

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