• FU SERA E FU MATTINA – KEN FOLLETT

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✎ se devo mettere ordine tra le stelle di questa (ormai) tetralogia questo tomo finisce appena dietro ai “Pilastri della terra”

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Sono una grandissima fan di Ken Follett. Ormai lo avrete ben capito, perché ogni volta che leggo un suo romanzo, le stelle che piazzo sono altissime 😂
Anche per questo quarto libro della serie, fortunatissima, di Kingsbridge, non posso fare a meno di decantare la bravura e la maestria di questo grandissimo autore inglese.

Siamo sempre a Kingsbridge, ma torniamo indietro nel tempo, fino al 997 e assistiamo alla nascita del “mito”. I protagonisti sono Edgar, ragazzo appena diciottenne dotato di un’intellingenza superiore, che deve scappare da Combe, dopo che i vichinghi la depredano e uccidono suo padre, costruttore di barche. Per sfuggire alla miseria, lui, sua madre e i due fratelli maggiori si mettono in cammino e arrivati in questo piccolo insediamento vengono aiutati dal vescovo Wynstan a trovare un alloggio. Qui Edgar incontrerà, in un giorno di pioggia, la promessa sposa dell’aldermanno di Shiring, Wylwulf: la contessa Ragna di Cherburg e si innamorerà fatalmente di lei. Aldred è un monaco che riuscirà a costruire un priorato al posto della collegiata esistente, dove i fratellastri e i cugini dell’aldermanno avevano creato un luogo dimenticato da dio e dedito a traffici non legali.

Ken Follett è un maestro nel raccontare la storia e i suoi personaggi.
Quando si legge un suo libro, ci si immerge completamente nella trama, disvelando intrighi, doppigiochi, amori, odi e tutto quello che gira attorno alla vita di tutti i giorni. Leggendo un suo romanzo, seppur sempre dotato di almeno settecento/ottocento pagine (quando è corto), non ci si annoia mai e si resta in tensione tentando di capire come andrà a finire la storia che ci sta raccontando.

Questo romanzo è il quarto della serie detta di Kingsbridge, cominciato nei lontani anni Ottanta con il famosissimo “I pilastri della terra”, ambientato nel 1100, continuato con “Mondo senza fine” e “Le colonne di fuoco”. Come dicevo, con questo romanzo Follett, ha voluto tornare agli albori della storia del priorato di Kingsbridge quindi, il mio consiglio è quello di leggerlo per primo e poi, cominciare con gli altri, in ordine di uscita. Compreso l’ultimo, il quinto, uscito da pochi giorni “Le armi della luce” che ci porta avanti di molti secoli rispetto a questo, fin nel Settecento — e che leggerò a novembre — raccontandoci altre incredibili avventure degli abitanti di queste terre.

Una delle cose che amo di più di questa tetralogia è il contesto storico che Follett riesce sempre a far sembrare vivo, come se i fatti stessero accadendo proprio nel momento della lettura. Questo è il segreto del grande scrittore a mio parere: rendere la storia accattivante, mettendoci dentro anche del sano spicy, qualche TW mai troppo esagerato — il giusto insomma — e tanta, tantisisma bravura nel creare personaggi che entrano nel cuore e lì ci restano per sempre.

Conclusioni

Se non lo avete mai fatto, date un’occasione a questa saga che è una delle più belle al mondo, ma datela comunque a quel genio di Ken Follett e a qualunque dei suoi innumerevoli romanzi. Se non amate il genere storico, non disperate, Follett è stato un grande scrittore anche di thriller spionistici (vedi “Il codice Rebecca”) e magari tra i suoi primi romanzi, troverete un buon aggancio per conoscere la sua scrittura.


Ciffa

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