• ROSY – ALESSANDRA CARATI

✎ dopo anni da colpevolista, questo libro mi ha fatto cambiare idea su Rosa e Olindo



Già. Lo dico senza vergogna: ho sempre reputato Olindo Romano e Rosa Bazzi colpevoli degli omicidi efferati della famiglia Castagna e della vicina di casa, fatti accaduti ad Erba nel lontano 2007.

“Rosy” non risolve nessun interrogativo ma lascia con un’unica certezza: che i colpevoli non siano più colpevoli.

Leggendo questa inchiesta, scritta dalla scrittrice Alessandra Carati, ho cambiato idea. E voi direte, come, come hai fatto a cambiare idea dopo tutti questi anni da colpevolista, contenta degli ergastoli combinati alla coppia e contraria alla riapertura del caso richiesta qualche mese fa dalla difesa?

Mi è bastato leggere le trascrizioni degli interrogatori riportati nel libro dall’autrice — atti pubblici, ricordiamolo — dove i due non riescono a spiegare come abbiano fatto a commettere un massacro del genere, dove vengono impauriti dai PM, sgridati e alla fine imboccati sui particolari sulla scena del delitto che loro hanno poi provveduto a ripetere nella sedicente confessione.

Leggere di questa coppia, chiusa in sé stessa, afflitta da vari tipi di malattia e disagio mentale che in fondo chiedeva solo di poter rimanere vicino come era successo negli ultimi anni, mi ha commosso fino alle lacrime.

L’argomentare il processo a carico della coppia in questo libro inchiesta non c’è, non vengono svelati turpi segreti rimasti nascosti ma viene scritto, nero su bianco e in modo molto asciutto e schematico, tutto quello che è successo dal giorno della strage a quello della “confessione” davanti ai PM.

La parte finale è quella in cui l’autrice è andata, per mesi, a trovare in carcere a Bollate, Rosa Bazzi. Ed è la parte più sofferta del libro, dove le emozioni della Carati emergono in superficie in tutta la loro potenza. E fanno capire a noi lettori che uno spiraglio per queste due persone c’è ancora. Carati non dice mai apertamente “sono colpevoli/sono innocenti” ma porta il lettore a farsi una sua idea leggendo atti giudiziari a disposizione e pubblici.

Quello che vedo in questo libro è una forte critica all’operato di certe istituzioni che dovrebbero garantire i diritti principali alle persone e che invece le calpestano senza remore per il proprio tornaconto lavorativo (personale).

Conclusioni

La domanda che mi pongo, ora come ora, è una sola: ma è possibile che in ben tre gradi si giudizio nessuno, dico nessuno, abbia capito che queste due persone non avevano commesso la strage? Perché gli hanno comminato l’ergastolo anche in Cassazione quando non c’era nessun tipo di indizio a loro carico? Domande che spero, a questo punto abbiano risposta con la riapertura delle indagini che dovrebbe essere decisa a breve. E che la verità trionfi.

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